Ragazzi scusatemi l'assenza, come avrete già notato questo blog ha preso una piega diversa. Non mi interessa parlarvi delle mie giornate a scuola, e non è il mio scopo descrivervi settimana per settimana, mese per mese, viaggio per viaggio. Quello che cerco di darvi sono pensieri più profondi, cose che hanno una forma così ovvia dentro di te, ma che ci impieghi ore per metterle per iscritto.
Ci sono stati momenti in cui tutto è crollato, se ci penso mi vengono ancora le lacrime agli occhi, sono stati momenti cruciali. In quegli istanti sei nell'abisso più profondo, ma trovi la forza per riemergere e respirare. Non mi sono mai sentita così sola, così in gabbia, il dolore ti assale.
Non so che tipo di ricordo avrò una volta in Italia. Ho paura di sentire dolore un'altra volta, ho paura di ripensare solo ai momenti che mi hanno distrutta e che mi hanno fatta sentire debole. Anche ora sono debole, più che debole mi sento consumata, con un grande pacco sulle spalle, che sto portando all'arrivo.. Come se avessi tante cicatrici che stanno pian piano guarendo; ma rimarranno li, e le vedrò per sempre. Sono esausta, felice ed entusiasta, ma esausta.
Mi sento bene e mi sento a casa, o meglio mi sento ben adattata, forse non troppo integrata. Mi sento forte davvero tanto tanto forte, mi sento di aver guadagnato tanto, molto più di quello che penso.
Mi sento ESTRANEA.
Questa situazione è molto controversa..
Qui non mi sento completamente accettata e per niente capita.
Poi guardo l'Italia, e mi sento una sconosciuta, come se non avessi più niente a che fare con la mia vecchia vita e con le persone che la componevano e la rendevano così speciale.. Penso che avrò bisogno di momenti per me stessa quando tornerò, cosa che non ho mai davvero avuto, e cosa che ora necessito. Non ho il timore di perdere amici, ormai si sa, chi ci tiene c'è gli altri sono automaticamente cancellati dalla mia vita. La paura più grande è quella di non riuscire a trovarsi nemmeno con quelle persone su cui hai sempre contato e quelle che sono ancora qui.
Ho costruito una fortissima indifferenza, verso tanta gente, forse troppa. Certe cose mi sono davvero indifferenti, mi sento così matura su questo punto di vista, sapere di poter andare avanti senza l'aiuto di nessuno. Se prima per stare bene avevo sempre bisogno di stare in compagnia, e di avere "attenzioni", ora ciò che mi fa andare avanti, sono io.
Ho incentrato tutta la mia vita su me stessa, pensando al mio bene, a ciò che rende felice me, a ciò in cui credo realmente. E ho realizzato che io sono la mia forza. Non ho più bisogno di mostrare nulla a nessuno, se non a me stessa. Ogni scelta che prendo è basata sui miei obiettivi e costruita in modo che mi metta alla prova. Ormai si tratta tutto di una sfida, ma non ci sono altri partecipanti, sono finiti i paragoni, sono finiti i giudizi, e la mia sconfitta dipende unicamente da me.
Non potrò mai tornare sconfitta, ho già vinto.
Futuri exchange, non avete la minima idea di cosa andate incontro, potete fantasticare tutto, dalla prima all'ultima potenziale situazione, ma ciò che vi farà davvero l'esperienza, sarà ciò che succede dentro di voi. È quello è imprevedibile.
Sperimenterete parti di voi stessi che non eravate a conoscenza avere, e credetemi è tanto spaventoso quanto incontenibilmente emozionante.
Ciao, sono Caterina
RispondiEliminaDubito tu segua ancora il blog, visto che sono passati quasi due anni da questo post, ma non si sa mai.
Io sto facendo un exchange in Germania, sono qui ormai da 4 mesi, e nel leggere il tuo blog mi sono ritrovata un sacco. Al momento sono un momento di crollo, e di grande indecisione...non è che non mi trovi bene qui, però non mi sento neanche del tutto accettata.
La cosa peggiore è che tutti gli altri exchange che conosco si stanno trovando strabene con famiglie e amici, e la cosa mi mette così tanta tristezza, perchè io mi sento così sola qui.
Se per caso dovessi leggere questo commento, e hai voglia, potremmo sentirci? Vorrei davvero sapere come hai superato tu la situazione, se hai dei consigli, e se ne è davvero valsa la pena