giovedì 18 giugno 2015

#LACRIME AL GUSTO DI NUVOLE

Voglio concludere anche su questo blog la mia vita in America, e non c'è modo migliore per farlo se non darvi qualche mia riflessione, parole scritte durante il volo per tornare a casa, nella mia Italia.
Non ho intenzione di abbandonare il blog, mi sono resa conto che ha aiutato molte persone, me stessa in primis. È molto utile scrivere, è liberatorio è una certa forma di arte se vogliamo dire.. Tutto ciò che accade dentro di noi è magia pura, non abbiate paura di esprimerlo, mai..  

..Gli auricolari alle orecchie e la musica non troppo alta, non deve disturbare i pensieri. Quello che sto cercando in questo momento è una distrazione, un qualcosa che mi distolga dal pallino fisso che sembra tormentarmi dalla notte scorsa. Non ha intenzione di lasciarmi, so che non mi darà pace perché è un sentimento troppo grande per il mio cuore da sostenere. 
Vedo le nuvole fluttuare, un letto bianco da cui godo la vista dell'orizzonte. 
Quando mi convinco di essere in grado di sostenere certe emozioni, le lacrime mi colgono alla sprovvista facendomi ricredere. 
La tempesta si rifiuta di darmi tregua, gli uragani che mi attraversano svolgono un lavoro impeccabile, fanno esattamente il loro dovere: portano e rubano emozioni, senza alcuna pietà; non c'è distinzione tra detriti e oggetti di valore. 

La partenza mi ha denudata da ogni sicurezza, ogni certezza, ogni convinzione. 
Sono a crudo contatto con me stessa, come mai sono stata prima. 
Un testa a testa decisivo, senza nascondigli o vie d'uscita. 

Le turbolenze rispecchiano il mio stato d'animo, lasciandomi col fiato sospeso. 

Tornando con la mente ai momenti trascorsi in America mi sembrano estranei, come se vissuti in un'altra vita, da un'altra persona. D'altronde quella che si trovava su questo esatto aereo 10 mesi fa è, una persona diversa. Una sconosciuta, inesperta, ingenua ragazza ha lasciato posto ad una donna un po' più cresciuta, sempre sognatrice ma leggermente più realista, indipendente e ferita alla giusta profondità. Cosa significa? Si tratta di una ferita che sì, è stata dolorosa e sofferta, ci metterà del tempo a guarire lasciando spazio ad una cicatrice, ma non abbastanza profonda da provocare danni permanenti. Sto parlando di quelle ferite che ti fanno solo "bene", quelle che ti insegnano una lezione. 
Proprio come quelle ginocchia arrossate di quando si era bambini, ovvero quando una piccola ferita non ci avrebbe mai fermato dall'arrampicarci sugli alberi, per godere di una vista migliore. La strada verso casa è in lacrime, ma il cuore è pieno, pieno di realizzazione e magia. 


Ciao ragazzi, grazie per il meraviglioso supporto! 















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