giovedì 18 dicembre 2014

#64 NON BRUCIARE LE TAPPE

Non riesco a dormire.. Ho mille pensieri che mi bruciano nella testa..
Mi viene da piangere, dalla felicità o dalla tristezza, non riesco a capirlo..
Tutto questo mi mette un sacco di adrenalina, queste emozioni tutte assieme, un vortice di sentimenti contrastanti che si forma e viene tutto d'un colpo.. 
A questo punto sono davvero confusa ma d'altra parte tutto è così chiaro.. Mi sto rendendo conto di tante cose, ma soprattutto mi sto rendendo di chi sono io, e questo fa una paura immensa perché non sono mai andata così a fondo a me stessa. 
Sto assaporando tante emozioni, tante cose istintive, sto pensando un sacco, con me stessa, riguardo a tutto, al presente, al futuro e al passato! Sto facendo progetti, sto capendo cos'è meglio per me. Una volta tornata saprò affrontare ogni situazione perché qui ho modo di viverle tutte. Sono completamente uscita da TUTTO ciò che mi era familiare, tanto da non riconoscerlo più.. Ho perso interesse per tante cose che pensavo ritenere importanti e ne sto coltivando di altre, più profonde, meno superficiali; imparando ad apprezzare. 
Mi sono dimenticata com'è essere in compagnia di certe persone, e mi sono dimenticata di alcune emozioni che provavo quando ero in Italia, perché qui è tutto diverso, e non intendo l'America, ma IO vedo tutto diverso. 
Ho paura di come saranno le cose una volta tornata, non parlo solo dei rapporti con le persone, alcuni mi sembreranno più stupidi di prima e altri più importanti, sto parlando delle mie abitudini, ma non solo: come si rapporterà la "nuova me" alla mia "vecchia vita"? 
Non bruciare le tappe. È come quando studi per un test, non puoi iniziare dall'ultimo argomento trattato e saltare quelli precedenti. 
Quando decidi di andare a correre il primo giorno corri 30 minuti, il secondo pure, e il terzo anche, il quarto provi a correre 40 minuti, non ce la fai? Torni a fare i 30, li mantieni, e il giorno dopo proverai ancora. 
Quando studi una lingua non puoi cominciare dal passato se non conosci il presente. 
Cosi funziona OGNI SINGOLA COSA.
La gente tende a cercare scorciatoie, e cio' che ottengono è a breve termine. Chi studierà il passato dei verbi senza sapere le altre regole otterrà solo quello. Andrà in giro parlando alla gente dicendo verbi a caso al passato? 
Chi ci ha messo determinazione, chi è partito dalle basi otterrà qualcosa PER SEMPRE. Sembra ci voglia più tempo, più fatica.. Ma una persona a cui voglio un mondo di bene mi dice sempre: a fare le cose male o a fare le cose bene ci impieghi lo stesso tempo. Perché? Perché ciò che semini facendo le cose fatte male è tutto sbagliato, arriverai ad un punto dove l'unica cosa che vuoi fare è andare avanti ma non puoi, perché dovrai tornare indietro e sistemare tutto quello che hai fatto male in precedenza. 
A questo punto dell'esperienza non è più l'imparare la cultura americana, non è più avere i pancakes per colazione ne tantomeno l'inglese. Tutto questo lo vivi i primi due mesi che sei qui, perché è nuovo, è tutto una prima volta, è tutto magico. Ma ora si tratta di trovare la magia in emozioni vere, quelle che ti lasciano senza fiato, quelle che provi guardando il tramonto, quelle che provi sul pullman verso scuola, prima di addormentarti, quelle che provi CON TE STESSO! 
Sulla lettera che ho mandato ai miei bellissimi hostparents ho chiesto gentilmente di farmi provare tante cose nuove, e farmi avere tante prime volte. È quello che volevo, è quello che ho ottenuto, ma sono cose a breve durata. Io voglio cose profonde, cose che rimangono. 


Ho sentito il profondo bisogno di scrivere questo post, le parole sono uscite e basta, di getto. Mi dispiace di non aver aggiornato per un bel po' e stanno arrivando nuovi post, ma questo è quello che ho bisogno di dirvi ora, specialmente ai prossimi exchange student, niente è come ve lo immaginate, andrete molto più a fondo di quello che pensate. 



 

3 commenti:

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  2. Ciao Jenny! Mi chiamo Serena Cati e sono anch'io un'exchange student. Vengo da Firenze ma ora vivo a Frankfort, Kentucky non molto lontano da Louisville. La farò breve, condivido pienamente tutto i tuoi pensieri, sentimenti e riflessioni, tutto dalla prima all'ultima cosa che hai scritto.
    Due mesi fa ho cambiato famiglia e devo dire che tutto quello che ho passato è stato molto pesante. Appena arrivata nella nuova famiglia ero felicissima, amavo anche la nuova scuola e i nuovi amici, probabilmente perché arrivavo da una famiglia che non mi lasciava nessun tipo di libertà e quindi tutto era molto più complicato, ad esempio stringere rapporti di amicizia (e come ben saprai non è molto facile con questi americani ahah); fatto sta che avendo finalmente una famiglia che mi trattasse da ragazza quasi diciottenne e non come una bambina (cosa secondo me ridicola, perché come tutti gli exchange student, se ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere proprio ebete non sono), ho cominciato da subito ad avere molti amici e ad uscire spesso, passare la notte fuori, e fare cose che i ragazzi americani con un minimo di vita sociale tipicamente fanno (nonostante la felicità, i momenti passati a pensare agli amici, le avventure e come te hai detto le piccole cose italiane non mancavano). Un mese dopo però, i miei genitori sono venuti qui a trovarmi (da quanto ero contenta non volevo quasi andare), e abbiamo passato una settimana a New York; tornata a Frankfort è cominciato l'incubo, non so nemmeno perché, dato che si i miei mi mancavano ma non pensavo così tanto, e averli rivisti non mi ha solamente ricordato quanto mi mancavano ma mi hanno anche fatto pensare ancora di più a tutto quello che ho in Italia; ho iniziato quindi a vedere tutto sotto una luce diversa. Fatto sta che ora la condizione è abbastanza critica, e odio che lo sia perché la mia situazione qui è ottimale, certo non sono in una grande città e la mia famiglia è composta da un coppia tra i 50 e i 60, ma mi lasciano fare ciò che voglio, ho amici che mi invitano ovunque eccetera; il problema è che stare a casa è deprimente dato che per non chiudermi in camera e sembrare menefreghista sto con loro a guardare la televisione (cosa che fanno tutto il giorno tutti i giorni, e l'unica cosa che gli interessa è il football, cosa di qui i faccio volentieri a meno), un'altra cosa che trovo deprimente è la superficialità dei rapporti d'amicizia, delle ragazze con cui esco si definiscono "migliori amiche" e poi se ne fanno di tutti i colori alle spalle, è proprio il valore di un'amicizia che è considerato in maniera differente e questo per me è molto difficile perché a Firenze ho il mio gruppo di amici di cui mi fido ciecamente e al quale voglio un'infinita di bene. Per non parlare della routine americana che è di gran lunga peggiore di quella italiana. Poi, come hai detto te qui ci sono dei paesaggi bellissimi. ma vogliamo mettere con le bellezze italiane, e io sono di Firenze e credo di potermi vantare della sua bellezza ahah che umilia facilmente tutto ciò che c'è qui. Dopo questo sfogo voglio comunque dire che quest'esperienza mi sta facendo crescere molto (cosa scontata da dire, ma è davvero così) mi sento molto cambiata e credo che ogni exchange student sarà un passo avanti una volta tornato a casa, e tutte le esperienze belle o brutte che siano non le dimenticheremo mai; non mi pento quindi di essere qui, ma come hai detto te ritengo che un'esperienza di sei mesi sia abbastanza, però ottenere cambiamenti personale, conoscenza della lingua e della cultura americana.

    Tanti saluti, in bocca al lupo per tutto e mi raccomando tieni duro! :)

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    1. Ciao Serena :) Mi ritrovo davvero in tante cose che mi dici, e penso sia lo stesso per tanti altri exchange.
      Se leggi il blog sai la mia situazione, che è davvero fantastica, mi sarebbe potuta andare malissimo, ma sono stata fortunata..
      Sono preoccupatissima perché tra quattro gioarmi arriverà mia mamma con mia nonna e mia cugina. Non mi sembra neanche vero, solo all'idea sono così eletrizzata!! Ma so che ci sarà nostalgia una volta che se ne andranno.. Sarà come un'altro arrivederci, con la differenza che questa volta sappiamo cosa ci aspetta e sappiamo ciò che perdiamo..
      Ci sto pensando davvero tanto alla questione dei sei mesi, e ho tante idee contrastanti..
      Mi guardo alle spalle e non riesco a capacitarmi di tutto quello che ho raggiunto in neanche sei mesi, figuriamoci alla fine dell'esperienza.
      Se qualcuno dovesse chiedermi un consiglio sul fatto di partire o meno mi troverei in difficoltà.. Gli direi di pensarci davvero bene, perché questa è la cosa più difficile che io abbia mai fatto!
      Cerca di vedere tutto al meglio e non pensare a tutto quello che perdi, pensa solo a tutto ciò che guadagni, e quando riuscirai a stare di nuovo bene con tutto ciò che ti circonda sarai più forte di prima. Perché sembrerà una frase fatta, ma sono davvero le difficoltà, le situazioni che ci mettono alla prova, e il modo in cui ci approcciamo ad esse che ci fanno crescere..!!

      Ti ringrazio del commento, è rassicurante sapere di non essere gli unici ahah!
      In bocca al lupo anche a te!! :)

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